Il colpo finale


il colpo finale
di Giuliano Lenni

L’attuale crisi finanziaria internazionale, che si è abbattuta anche sulla nostra bella penisola, fa da sfondo ad una delle situazioni più disastrose ed incerte degli ultimi cinquant’anni. Una tensione socio-economica così devastante che ha messo in difficoltà perfino i più ottimisti investitori e consumatori, i quali preferiscono restare in attesa aspettando che la situazione si stabilizzi e torni l’ottimismo. I dati preoccupanti, relativi agli indici costantemente negativi dell'economia della nostra cara Italia, ci arrivano continuamente all’orecchio, diffondendo ciò che da tempo ormai tutti abbiamo capito; la decadenza che stiamo attraversando non ci lascerà presto e, anche se in maniera meno evidente, indebolisce anche ai territori della nostra Toscana, considerati, ormai troppo leggermente, oasi felici. Eppure, come ci insegna la storia, anche nelle peggiori situazioni c’è chi investe coraggiosamente in innovative attività, traendo forza proprio dalla difficile situazione ed effettuando investimenti mirati, concentrandosi su nuovi orizzonti di marketing e politiche puramente commerciali. Gli investimenti sono rivolti principalmente verso quei settori trainanti per un paese, come attività legate alla distribuzione di generi alimentari e servizi primari qualificati, indispensabili per lo sviluppo di nazioni e territori. Quindi nuovi orizzonti di ospitalità e ristorazione, due capisaldi del nostro business nazionale, nuove forme di svago per accumunare grandi e piccini, un ritorno ai prodotti gastronomici legati al territorio, distanti dalla globalizzazione negativa che ci ha allontanato dalle nostre radici e una semplice e corretta informazione, accessibile anche da chi non ha avuto la fortuna di costruirsi una sufficiente cultura. Soluzioni immediate non sono facilmente prevedibili, ma abbiamo la certezza che la contrazione passerà e solo chi si farà trovare pronto avrà la soddisfazione di un ritorno economico appagante del capitale che ha investito sfruttando la naturale fantasia imprenditoriale di ognuno, meglio se accompagnata da un sostegno reale da parte delle banche, purtroppo venuto meno negli ultimi tempi, che dovranno credere di più ai progetti piuttosto che restare radicate al vecchio sistema di bilanci e previsioni. Ma c’è un però! In realtà, tutto il precedente discorso si amalgama bene con i normali mutamenti ciclici che si sono succeduti negli anni scorsi e ai quali siamo abituati. Non siamo invece abituati alla pericolosità della situazione attuale, che non riguarda solo la momentanea mancanza di liquidità per imprese e famiglie e le insopportabili speculazioni da parte di attori finanziari senza scrupoli. La verità è che l’attuale crollo generale del mercato ha colpito nel profondo dell’anima le persone e le famiglie e ora batte il suo ultimo colpo, quello al cuore, allontanando da molti quella voglia di riscatto e di rivincita che da sempre accomuna l’Italico popolo. Infatti l’orizzonte della recessione si allontana sempre maggiormente e, a parte il facile ottimismo di chi finge che tutto faccia parte nelle normali regole economiche, rimangono le forti difficoltà e la mancanza di prospettive che fiaccano quel coraggio delle idee che ci ha sempre contraddistinto nel corso di tanti secoli di storia. Alla fine ce la faremo? Probabilmente sì anche se, voltandosi indietro, dovremo contare morti e feriti di una crisi feroce e assassina.