un altro agosto è andato
di Giuliano Lenni
Il lunedì sera dopo l’ultima domenica di agosto, a Montepulciano, non c’è l’affollamento della settimana precedente e chi va a passeggio per le vie del centro storico, lo fa quasi stupito dall’esigua presenza di poliziani e di turisti. La settimana del Bravìo delle Botti rappresenta il culmine dei festeggiamenti estivi, iniziati con il Cantiere d’Arte e passati attraverso il Bruscello ed altre feste in Piazza Grande. In quei giorni si incontrano vecchi amici emigrati altrove e persone che non vedi mai durante l’anno, cosicché si creano situazioni piacevoli e chiacchierate improvvise, saluti, strette di mano e piacevoli ricordi di tempi andati. Tuttavia non è difficile imbattersi in situazioni piacevoli neppure dopo l’affollamento estivo, come è successo a me che mi sono seduto sugli scalini di Sant’Agostino a godermi un po’ di venticello fresco dopo la calura della giornata. Due giovani canadesi, un ragazzo ed una ragazza, si sono seduti dietro di me. Subito dopo è arrivato un anziano e noto signore poliziano che, a sua volta, si è fermato a riposarsi all’ombra di Pulcinella, attento alle persone che gironzolavano intorno a lui. D’un tratto l’omino ha cominciato a parlare con i due canadesi in toscano stretto. I due non si sono affatto intimoriti e, fra mezze parole miste tra inglese e italiano e aiutandosi con i gesti, hanno cominciato a gradire quell’improvvisa chiacchierata estiva. “Di dove venite? – dice lui a voce alta – forse pensando di farsi capire meglio. E il ragazzo “Noi venire da Canada, tu conosci Canada? – “No no, io so' stato solo in Russia e in Germania, ma qui in Italia è meglio, si beve bene, si mangia bene e si sta bene! – “Anche Canada è bene…- Sie, lì fa sempre freddo, c’è la neve…, qui si sta bene, senti che arietta? – Ma lei è la tu' moglie? – No mia ragazza, noi no sposati, fidanzati – E che vi ci vòle, qui c’è la chiesa di Sant’Agostino, domattina venite dal prete e vi fate sposa', state così bene assième! E giù a ridere più lui di quei due bei giovani. D’un tratto – L’avete mangiati i pici? Con un bel bicchiere di vino rosso so' la meglio cosa che poi mangia' a Montepulciano. E lei, - Sì noi mangiato pici, molto buoni, anche pizza e insalata? – No eh, la pizza è da ragazzi e l’insalata noi si dà a coniglioli. Qui si mangia bene i pici, la bistecca e i fagioli, fatevelo di' da uno che sta roba la mangia da ottantanni! E il ragazzo – Io vado a prendere gelato, tu vuoi gelato? – Eh, quasi quasi lo piglio anch’io, però offro io che voi sete forestieri! Okay grazie, risponde imbarazzata la ragazza. E lui ribatte – Io il gelato l’offrirei solo a te che se' bellina, parecchio meglio di lui! E giù risate un’altra volta! Io ascoltavo e dentro me ridevo, pensando a quanto sia ospitale il popolo toscano, che con la sua generosità e schiettezza mette a proprio agio qualsiasi persona da ovunque provenga. Dopo aver mangiato il gelato il dialogo continuò tra risate e gesti, finché il canadese disse – In Italia avere molta crisi... La risposta dell’omino fu spiazzante, per i ragazzi ma anche per me che stavo ascoltando la conversazione – In Italia un c’è la crisi, è che fra di noi un ci si vòle più bene, un ci s’aiuta più. A' mi tempi, nel dopoguerra, tutte le famiglie e le persone s’aiutavano e si doventò tutti ricchi, ora quei pochi guadrini tocca riposalli tutti per mantene' e nepoti. Se ci s’aiutasse di più invece di pensa' solo a' soldi, la crisi un ci sarebbe. Ma l’italiani so bravi, hanno passato altro che questo! – Il ragazzo canadese capì benissimo cosa intendesse l’anziano signore che aveva di fronte e, con educazione e con due leggere pacche sulle spalle, lo salutò e se ne tornò in albergo con la sua amata, conscio di aver avuto una lezione che forse non scorderà mai. Anch’io mi incamminai verso casa ripensando a quello parole dette da chi ha vissuto a lungo e vede le cose più semplicemente, senza sovrastrutture, capendo che oggi ad alimentare la crisi sono più gli atteggiamenti che la reale difficoltà economica. Un altro agosto è andato, speriamo che il prossimo ci colga più felici di questo appena trascorso. Quel maggior bene tra di noi, a cui alludeva l’omino, potrebbe essere davvero la chiave di volta per una vita più serena e tranquilla.