di Mario Morganti Vai al sito |
Ripenso alla mia infanzia e ricordo
che la sera, quando andavo a letto, mi accompagnava mia nonna Gesuina, che si
accoccolava vicino a me e mi raccontava le novelle. Quando chiedevo che me ne
raccontasse ancora un’altra mi cantava la “Novella dello stento… che dura tanto
tempo…te l’a dì o te lo dirò?”. Oppure mi cantava la canzone de “La pecora e il
lupo”. Allora non c’era la televisione, io ero piccolino e i “Racconti della
Nonna” aleggiavano in tutte le case dove c’erano i bambini come me da mettere a
letto. Ma le novelle che raccontano oggi i nonni o le persone anziane, ai
giovani ed anche ai meno giovani, non sono favole, ma racconti di fatti che
avvengono quotidianamente nella vita, che stimolano fantasia e la voglia di
conoscere le usanze ed i costumi di una volta. Raccontare fatti, aneddoti ed
episodi che accadono nella vita di tutti i giorni, rappresenta la volontà del
dialogo e dell’intrattenimento, nell’ambito di un incontro o nel contesto di un
ritrovo, narrando scene, avvenimenti e storielle, che durante la nostra vita
ascoltiamo da personaggi particolari, che hanno vissuto molto, conservando nei
cassetti della memoria le vicende trascorse ed intese durante le veglie: quegli
incontri che una volta raccoglievano la famiglia o le famiglie intorno al focolare,
dove si rallegravano le serate, al posto di coloro i quali oggi si raccolgono intorno
a un freddo televisore. L’autore di questi “Nove racconti” è Giuliano Lenni,
che da molto tempo esercita con amore e passione l’attività giornalistica,
scrivendo sui giornali locali, ma anche su riviste di pregio come “Cara
Montepulciano” ed altre a diffusione interregionale. L’interesse di Giuliano
per gli avvenimenti locali, così come per la storia di Montepulciano, per la
sua arte, per il suo ambiente ed i suoi struggenti panorami, lo tiene sempre
attanagliato alla ricerca di notizie storiche, ma anche di accadimenti che
riesce a raccogliere dalla memoria di anziani, conosciuti per le loro
particolari doti di narratori. Coloro che durante le cene, in campagna come in
città, riescono a tenere attento l’uditorio raccontando quanto udito dai
racconti di altri, nelle fiere, passeggiando per le vie della città o seduti in
una panchina dei giardini o su di un muretto lungo le strade. Giuliano, tra le
altre sue attenzioni, ha molto interesse per la vita che si svolge a
Montepulciano, sia dal punto di vista associativo, come dimostrano l’Associazione
Albergatori della quale è Presidente, così come dell’Associazione Commercianti
e del Consorzio Turistico, sia per altre iniziative associative a cui partecipa
apportando il proprio contributo, come ad esempio il Bruscello e l’Associazione
dell’Aeronautica Militare di cui è stato ufficiale nel periodo della leva. E’
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Da due anni presiede anche il Lions Club Valdichiana
I Chiari, a dimostrare il suo impegno per la beneficenza. E’ sposato ed ha una
figlia: Agnese, a cui ha dedicato il libro dei Nove racconti. Dal punto di
vista professionale dirige l’Albergo Granducato di proprietà della famiglia
Lenni ed è tra i fondatori della Casa Editrice Thesan & Turan che edita questo
volume dei “Nove racconti”. Tra le attività che pratica con amore e fantasia, c’è
dunque la passione per lo scrivere ed è per questo che frequentando, tra gli
altri, luoghi e personaggi a lui noti, grazie agli affetti familiari, ma che
rappresentano un mondo d’altri tempi, riesce a registrare racconti e novelle
tratti da vicende capitate nella vita di tutti i giorni. In quel mondo ha
raccolto cronache maturate in circostanze particolari ed in periodi storici
ormai da tempo trascorsi. I “Nove racconti” non sono riconducibili né alle
novelle del Boccaccio né ai racconti del Giusti; né ai racconti di caccia, né
ai racconti intorno al fuoco, ma riproducono una selezione di avvenimenti che
tratteggiano un mondo ed un’epoca, compresa nel secolo appena terminato, nella
quale sono avvenuti, ma che pensandoci bene, Giuliano non vuole ancorare ad un
passato molto riconoscibile, ma che si potrebbero applicare a qualsiasi periodo
e si potrebbero catalogare come fuori del tempo. I racconti, che ho letto con
molto interesse, sono stati una lettura assai piacevole, ma anche fortemente
toccante, come ad esempio “La sedia a dondolo”, mentre alcuni racconti sono
immaginari e sollecitano la fantasia. Per concludere, i “Nove racconti” possono
essere letti, e quindi raccontati, anche ai bambini di oggi che come me allora,
amano fantasticare attorno ad accadimenti e fatti interessanti e particolari. Vai al sito