La costruzione dei
Giardini di Poggiofanti ebbe luogo dal 1866 al 1875 per assurgere, fin da subito, a luogo di
passeggio prediletto da poliziani e viaggiatori, vista la vicinanza immediata all’esterno delle mura delimitate da Porta al Prato,
nella parte nord della città di Montepulciano. I lavori procedettero con la
lentezza tipica di quei tempi, per il fatto che gli operai avevano a
disposizione pochi mezzi di lavoro per trasferire l’enorme quantità di terra che
veniva tolta e messa lungo quelle che poi sarebbero divenute le scarpate che conosciamo
oggi e che, man mano, sorgevano nei dintorni. Con il passare degli anni i
giardini vennero creati, con le aiuole, i viali e poi la cancellata donata dai
conti Bastogi. Il caso volle che, verso la fine dei lavori, piovve
ininterrottamente per tre giorni e tre notti. Quando gli ingegneri, passata
l’enorme tempesta, si recarono a fare un sopralluogo degli eventuali danni
provocati dalla pioggia, furono contenti di non trovare particolari criticità
ma si trovarono di fronte ad una vasca rotonda e profonda circa un metro, in
cui si era raccolta parte dell’acqua piovuta. Ma la più grande meraviglia venne
suscitata dal fatto che, tra le torbide acque, nuotassero un numero
considerevole di pesciolini rossi. Il fatto ebbe un tale clamore che molti
cittadini, gridando al miracolo, chiesero la creazione di una fontana. Fu così
che la vasca venne delimitata dalle pietre e dalla balaustra in ferro giunta
fino a noi. In più venne costruita una tubazione per l’acqua corrente e uno
sfioro per togliere le impurità, così da renderla chiara e limpida per la
felicità dei pesci rossi che la abitavano. L’acqua che sfiorava fu convogliata
in una tubazione che conduceva all’abbeveratoio, una vasca posta nella vecchia piazza
del mercato, nella quale gli animali si potevano dissetare durante il loro
passaggio, per vari motivi, a Montepulciano, unendo così l’utile al
dilettevole. Da allora dalla fontana non ha mai smesso di sgorgare acqua
limpida, anche se i pesciolini rossi non ci sono quasi più e l’abbeveratoio è
stato sostituito dall’uscita di un anonimo parcheggio.