Cossiga e il compleanno da non celebrare!

Pubblico volentieri questo "quasi necrologio" di Francesco Cossiga, perchรจ credo che all'interno vi sia un insegnamento per la vita di ognuno di noi.

Tra due giorni compirรฒ ottanta anni, e perciรฒ mi avvio verso il Giudizio Finale in ordine al quale spero piรน nella misericordia che nella Giustizia di Dio, chรฉ per la prima sarรฒ salvato a motivo non dei miei meriti ma della Sua gratuita Grazia, e per la seconda sarei condannato.
Ho vissuto da cattolico, certo peccatore, ma da cattolico fedele della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, obbedendo nella cose in cui ritenevo di dovere obbedire, anche piegando il mio giudizio a quello del Papa e dei vescovi, consapevole che il giudizio dell'uomo, se non รจ illuminato dalla Fede, pur nella capacitร  dell'intelletto a conoscere con le sue forze una parte della veritร , รจ sempre viziato dalle passioni e insidiata dall'errore per la ferita che ad esso l'Uomo ha inferto con il peccato originale. Ho sempre perรฒ cercato di onorare il principio della supremazia della coscienza, che ho cercato di rendere bene formata e bene informata. Non sono riuscito a diventare come avrei voluto un giurista. Da patriota democratico, repubblicano e antifascista ho cercato di servire la Repubblica, la Patria Italiana ed anche la mia "piccola Patria e Nazione incompiuta": la Sardegna. Ben so di non essere stato un uomo di Governo nรฉ tantomeno un uomo di Stato, ma spero di essere stato un non inutile o peggio dannoso, anche se certo modesto, servitore della Repubblica. La ricorrenza del mio ottantesimo compleanno non merita nรฉ alcuna cerimonia o celebrazione. Chi voglia per generositร  e cortesia formularmi degli auguri, se ne astenga. Se รจ un credente in Dio: cristiano, ebreo o musulmano, preghi per la mia buona morte. E se qualcuno, non avendo letto questo mio quasi necrologio, mi manderร  gli auguri, non si adombri se io non gli scriverรฒ per ringraziarlo! Putroppo debbo pensare alla partita a scacchi che da tempo sto giocando con la Morte!