Vita quotidiana

Pubblicitร  e vita quotidiana
 Vogliamo farvi vedere solo persone fortunate e felici, alla faccia vostra! Questo fu sicuramente il primo motto occulto di chi inventรฒ la macchina infernale della pubblicitร ; soprattutto quella televisiva. Nacque cosรฌ il tempo perennemente bello, famiglie dove babbo e mamma sono ex fotomodelli, i loro bellissimi figli non litigano mai, vanno bene a scuola, sono ubbidienti e l’unica cosa che chiedono รจ la loro merendina preferita, naturalmente di marca, con la nonna pronta a pulire in un attimo la piccola macchia di cioccolata che รจ l’unica disgrazia che puรฒ capitare a bambini cosรฌ precisini. Se una donna litiga con il proprio uomo non deve preoccuparsi perchรฉ fuori dalla porta ce n’รจ subito un altro che, augurandole uno psicopatico buonasera, รจ subito pronto a consolarla. Gli anziani hanno tanti amici e fanno feste in casa con balli e canti, la nonna fa ginnastica artistica come quando aveva quattordici anni e corre a portare i vestiti in spiaggia alla povera nipotina che ha voluto fare il bagno nuda lasciando i vestiti alla mercรฉ di un cagnolone giocherellone e buongustaio. Le strade non sono trafficate, anzi, tu sei l’unico a guidare attraverso paesaggi stupendi; l’unico fastidio te lo puรฒ procurare un incauto pilota di aereo che, volando a testa in giรน, ti vuole rubare la ragazza! In compenso, quando vai a fare la spesa, c’รจ sempre qualcuno che ti ringrazia.Con il passare degli anni il giro di affari che ruota attorno alla pubblicitร  ha incrementato il proprio valore nel panorama economico del nostro paese portando i pubblicitari a ricercare nuove strategie per il successo del prodotto e, non sapendo piรน cosa inventare, sono addirittura diventati ridicoli procurando complessi mentali insormontabili alla povera particella di sodio, oppure obbligando un orso grande e grosso a bere acqua “a canna” da una bottiglia di plastica quando dovrebbe dissetarsi con quella bellissima acqua fresca in cui si bagna.La vita di tutti i giorni, per bambini, genitori e nonni, non รจ quella che vediamo nella finzione troppo spesso sciocca e banale della pubblicitร  ma di solito รจ una quotidianitร  di affanni, di problemi grandi e piccoli e di solitudine che ben poco hanno a che vedere con il mondo brillante e incantato delle reclame.Ma d’altronde tutti sappiamo che la pubblicitร  deve esistere perchรฉ รจ l’anima del commercio, anche se protestiamo quando nel bel mezzo di un colpo di scena in un film giallo compare un pannolino sporco di un bimbo felice, ma il pericolo รจ che la finzione divenga un sinonimo di realtร , frustrando ancora di piรน chi non ha le fortune e le felicitร  di chi crede che il vivere quotidiano sia quella dei filmini pubblicitari. L’unico sollievo ci puรฒ essere dato dalla consapevolezza che ogni singola persona, che ogni giorno guarda la televisione, abbia l’intelligenza di prendere la pubblicitร  come un evento commerciale e non come uno stile di vita, e non pensi, per dirla con un grande cantautore, che la vita quotidiana l’abbia tradito.