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Montepulciano è di nuovo Bruscello. BERTOLDO
Quando il Bruscello si cantava nelle Aie! Sabato 13 settembre 2014
Dopo il successo di Romeo e Giulietta, il
Bruscello Poliziano rappresentato in piazza Grande nei giorni di Ferragosto, la
Compagnia Popolare del Bruscello di Montepulciano nel proseguire i
festeggiamenti per il 75° del Bruscello Poliziano è di nuovo pronta per il
prossimo evento, che sarà ospitato in alcune piazze del centro storico
Poliziano Sabato 13 settembre 2014,
rievocherà Bertoldo. Un Bruscello questa volta che vuol riprodurre la forma di
quello che veniva cantato nelle campagne durante la Quaresima, che era anche il
periodo dell’anno nel quale la terra dormiva ed i contadini riposavano non
dovendo occuparsi dei campi e dei pesanti lavori che li impegnavano durante il
resto dell’anno.
Saranno
i Bruscellanti : Roberto De Pascali,
Alessandro Zazzaretta, Stefano Bernardini, Franco Capitini, Sabrina Dottori,
Elisabetta Canapini, Simone Tremiti, Elena Cappelli, Marco Banini, Stefano
Banini, Paolo Parissi e Michele Morgantini che guidati da Franco Romani, presenteranno alle ore 17 in Piazza Grande,
il BRUSCELLO come veniva anticamente
rappresentato nelle aie delle nostre campagne. Alle 18, il corteo dei Bruscellanti raggiungerà Piazza delle Erbe seguendo il suono
della fisarmonica del Maestro Garosi, per una reprica dello spettacolo e alle 19, sarà Il Sacrato di S. Agostino che chiuderà questa iniziativa originale
ripresa dalla Compagnia da alcuni anni, che farà conoscere un pezzo della
“nostra storia”. Non mancherà la questua per cercar di raccogliere i fondi
necessari per la cena e per un buon bicchiere di vino.
La Compagnia Popolare del
Bruscello, nell’occasione, ha voluto riproporre questa antica forma di
Bruscello delle origini da cui deriva il Bruscello Poliziano attuale, quello
che rappresentiamo in Piazza Grande dal 1939 nei giorni di Ferragosto, per
portare una testimonianza del passato ma anche per mostrare come si evolve una
tradizione e per far comprendere che, se il nostro Bruscello, fosse rimasto
quello delle origini, la tradizione sarebbe forse scomparsa insieme al
Bruscello stesso che invece oggi vive proprio perché si è trasmormato adeguando
la sua forma stilistica e musicale e
mantenendo invece i contenuti e la metrica della poesia ad una forma molto legata alla tradizione.
Trama
Durante il
regno di Alboino, a Verona, Bertoldo
un contadino famoso per la sua furberia, accompagnato dal figlio BERTOLDINO,
giovane uomo, con un cervello infantile, frequenta le piazze della città e i
suoi mercati per vendere i prodotti del proprio orticello. Un giorno incontra
Re Alboino, nei confronti del quale, pronuncia parole di aperta critica. Il
fatto, insolito, lo rende simpatico al re, e odioso alla Regina.
Da questo
istante la Regina farà di tutto per liberarsi di Bertoldo, anche con la
violenza ma il furbo contadino sventerà tutti i tentativi della Sovrana. Frequentando
la reggia su invito pressante di Alboino Bertoldino, con i suoi comportamenti
infantili suscita tenerezza della sguattera della regina, che lo difende e lo
protegge e poi finisce per sposarlo. Odio e amore che si fanno da contrappunto
aprono ogni tanto dei quadri burleschi in cui ha la meglio l’astuzia di
Bertoldo che supera ogni difficoltà senza trovarsi a disagio, a differenza di
Bertoldino, disarmante nella sua dabbenaggine. Sfuggito agli agguati della
regina, più volte minacciato di morte, Bertoldo si salva sempre con la sua
mente acuta, ma causa l’aria della Reggia e i raffinati cibi che non sono
adatti a lui lo costringono ad andarsene e dopo aver dettate le sue volontà e
gli ultimi consigli al suo re, torna ai suoi cavoli e alla sua insalata. Profonda
saggezza, amore per la libertà, spirito ironico, sono gli ingredienti di questo
Bruscello tratto dal patrimonio
popolare.