Con la
tecnica del Carbonio 14 è possibile
anche ottenere la carta d'identità del vino
anche ottenere la carta d'identità del vino
Con la
tecnica del Carbonio 14, usata per datare i reperti archeologici, è possibile
anche ottenere la carta d'identità del vino e datare le annate. Del metodo ha
parlato a Benevento, nell'ambito dei seminari di astrofisica organizzati
dall'università del Sannio, il fisico Antonio D'Onofrio, che dirige il
dipartimento di matematica e fisica della Seconda Università di Napoli.
L'esperto fa parte del gruppo Circe, il Centro di Ricerche Isotopiche per i
Beni Culturali e Ambientali (Circe) di Caserta, dove si effettua la
Spettrometria di Massa con Acceleratore (Ams) usata per le datazioni al
radiocarbonio. Basata
sull'estrazione di un piccolo campione del vino tramite una siringa, quindi
salvaguardando il contenuto della bottiglia, ''la tecnica - ha osservato
l'esperto - è interessante per le cantine storiche e non solo, perché permette
di certificare per esempio le annate delle bottiglie ma anche la provenienza
delle uve''. In quest'ultimo caso però ''non si analizza il carbonio 14 - ha
spiegato D'Onofrio - bensì gli isotopi di ossigeno che danno l'identikit delle
acque assorbite dalle uve, dalle cui caratteristiche è possibile individuare i
territori precisi in sui le uve sono state coltivate''. La tecnica,
ha proseguito, si può applicare sui vini fino al 1960 perché si basa su un
metodo un po' diverso rispetto a quello usato per datare i reperti, che ha un
margine di errore di soli sei mesi e non 15 anni e che ha bisogno di conoscere
con precisione la frazione con cui il Carbonio 14 è diminuito in atmosfera da
oggi fino agli anni '60. Questo perché, ha osservato D'Onofrio, i livelli di
carbonio 14 in atmosfera, dove questo isotopo radioattivo del carbonio è
continuamente prodotto, sono stati in equilibrio fino agli anni '40 ma poi
hanno subito delle variazioni. Con i test nucleari in atmosfera, che producono
Carbonio 14, le quantità di questo isotopo sono aumentate per poi calare
progressivamente dagli anni'60 in poi con l'abolizione degli esperimenti
nucleari in atmosfera, e la tecnica necessita di sapere le frazioni precise di
queste diminuzioni. Le tecniche
che analizzano gli isotopi, ossia atomi di uno stesso elemento chimico ma con
differente numero di massa, possono essere utilizzate anche per ottenere la
carta d’identità dei formaggi o delle acque minerali, per esempio in questo
caso per capire se l'anidride carbonica che contengono è naturale o viene
aggiunta